La Nuovaera

Museonuovaera presenta
‘La Nuovaera’
OPENING sabato 23 novembre ore 18.30
a cura di Rosemarie Sansonetti

 

Auguri Nuova Era

Un capitolo si chiude ed un altro si apre per la galleria Museo Nuova Era, dopo 34 anni di impegno nell’arte, 240 mostre, con più di 300 artisti coinvolti. L’identità complessa di Rosemarie Sansonetti, artista oltre che direttrice della galleria, si è rispecchiata nella gestione e programmazione culturale che riparte oggi con prospettive e ambizioni maggiori, grazie anche alla dimensione del nuovo spazio adatto ad interventi artistici di grande scala. Sono tanti gli artisti tenuti a battesimo dalla galleria ed ora presenti sulla scena nazionale ed internazionale, artisti impegnati sul fronte più ampio dei linguaggi contemporanei. I tre spazi espositivi che, in passato, hanno accolto a Bari l’attività della galleria hanno visto alternarsi: performer, videoartisti, fotografi, designer e non solo pittori e scultori, a testimonianza che l‘arte contemporanea gioca le sue carte su uno spettro ampio di possibilità e che la figura dell’artista sempre meno coincide con quella del genio isolato. La galleria ha funzionato, in tutto questo tempo, come fucina e laboratorio, atelier collettivo nel quale crescere nel confronto e nel dialogo. Il lavoro prezioso svolto dagli anni novanta ha consentito al vivaio di giovani e meno giovani artisti e critici presenti sul territorio, di intrecciare relazioni e coltivare interessi multidisciplinari, innumerevoli sono stati infatti gli eventi organizzati per favorire lo scambio con scrittori, musicisti, registi, attori, colmando un vuoto che, negli ultimi decenni, è diventato una voragine. Va sottolineato inoltre che la galleria ha sempre mantenuto un forte rigore nella selezione degli artisti non cedendo a scelte occasionali. Autofinanziatasi fin dagli esordi, salvo le rare mostre che hanno usufruito di un finanziamento pubblico, il Museo Nuova è tra le istituzioni più virtuose dell’arte contemporanea della Regione Puglia. Le ricadute sul territorio vanno ben oltre la stretta cerchia degli addetti ai lavori, un risultato che non può lasciare indifferenti. Oggi tutte le gallerie storiche della città, attive a partire dalla fine degli anni Settanta, sono scomparse, a tenere viva la voce degli artisti ci sono pochi spazi autogestiti che, sulle orme tracciate dal Museo Nuovo Era, stanno creando reti tra artisti indipendenti animate dal desiderio di inclusione sociale. Sono queste e molte altre le tematiche sulle quali la cittadinanza e gli amministratori saranno chiamati prossimamente a confrontarsi a Bari, in strada San Giorgio Martire 9.  Anna D’Elia

 

Un impegno che si rinnova

“Il passato è il prologo” ha scritto William Shakespeare. È sempre stato così per il Museo Nuova Era, che nel corso della sua lunga storia ha cambiato più volte sede senza però mai dimenticare il percorso fin qui compiuto. Oggi, alla soglia dei trentacinque anni di attività, da compiersi il prossimo maggio, la galleria inaugura la sua nuova sede a Bari, passando dai locali di via dei Gesuiti, in pieno centro storico, al cosiddetto Quartierino, una zona urbana in cui da sempre insiste il Conservatorio di Musica e da cui non è molto distante la Caserma Rossani, prossimo centro cittadino per la formazione e la sperimentazione artistica. Non un decentramento, dunque, ma un centrarsi altrove, in una zona a minore vocazione turistica ma a più accentuato temperamento artistico e in cui appare meno sfilacciato il legame con il sentire più autentico della città. Fondata da Rosemarie Sansonetti per promuovere l’arte contemporanea in tutte le sue sfaccettature, Museo Nuova Era ha svolto un ruolo cruciale nella scena culturale pugliese. Il trasferimento segna l’inizio di un nuovo percorso artistico, proiettato al futuro ma con un bagaglio di conoscenze ed esperienze da tutelare e valorizzare. Per questo l’ouverture si avvale della collaborazione degli artisti che specialmente nell’ultimo decennio si sono avvicendati nella galleria. La mostra inaugurale, intitolata La Nuova Era, vedrà protagonisti 45 artisti selezionati nel corso della sua storia. Il titolo allude tanto al cambio di sede quanto alla necessità di guardare al futuro, di segnare una “nuova era” non solo per la galleria ma per l’intero scenario artistico regionale. Un cambiamento che proseguendo il lavoro fatto fino ad oggi conservi uno sguardo sghembo, orientato al passato e al futuro, al territoriale e all’internazionale. Il nuovo spazio, articolato in più ambienti, tra interno ed esterno, consentirà un approccio transmediale ancora più marcato e sperimentale. Molto più che in passato la galleria sarà in grado di accogliere installazioni digitali, video e progetti multimediali in sinergia con opere più tradizionali, offrendo esperienze immersive e interattive. Ancor più che in passato Museo Nuova Era intende favorire una partecipazione attiva del pubblico e punta ad avviare collaborazioni con altre istituzioni culturali e accademiche, creando così un network culturale che possa arricchire l’offerta artistica della città e rendere la galleria un punto di riferimento per la creatività e l’innovazione. Carmelo Cipriani

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