Opening > mercoledì 28 marzo 2018, ore 19.30
dal 28 marzo al 19 aprile 2018
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Nel 1918 Pierre Reverdy, amico di Apollinaire, scrive: “L’immagine è pura creazione dello spirito. Non può nascere da un paragone, ma dall’accostamento di due realtà più o meno distanti. Più i rapporti tra le due realtà accostate saranno lontani e giusti, più l’immagina sarà forte e avrà maggiore potenza e maggiore realtà poetica”. Questa sorta di nozione visiva dell’accostamento giusto e casuale, costituisce uno degli stimoli più condivisi tanto nella poesia quanto nella più vasta produzione visiva surrealista.
Cercando di mantenere fede il più possibile all’automatismo creativo e a un certo provocatorio spirito surreale, ho realizzato 152 collages liberamente ispirati alla raccolta di proverbi scritti nel 1925 da Paul Eluard in collaborazione con Benjamin Pèret. Pubblicati sulle pagine della Rèvolution Surrèaliste, sono un opera non certo minore, anche se meno conosciuta di altre pubblicazioni di Eluard. Con la loro “scrittura automatica” una sorta di abbandono psichico, portano la profondità in superfice, che affiora con tale velocità da sfuggirci a volte e volare via. Una pratica verbale che dimostra come siano le parole a fare la realtà, pescando dal profondo non si inventano frasi senza senso ma si crea nuovo senso e, di conseguenza nuove realtà. A livello visivo è stato l’obiettivo finale nella realizzazione dei collages, dove partendo dalle associazioni poetiche ho accostato immagini creando nuove realtà. La mia interpretazione visiva dei proverbi è un tentativo di poter assimilare, spostare, affiancare o semplicemente descrivere le meravigliose visioni che scaturiscono da quest’opera affascinante. Il surrealismo non è una forma d’arte ma un modo di vivere, percepire la vita e il mondo. Non esiste un metodo surrealista o una scuola perché il surrealismo è un avventura collettiva, una prospettiva magica che sviluppa la nostra immaginazione verso strade imprevedibili.
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Comunicato Stampa
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