Andrea Crosa
Andrea Crosa nasce in Argentina nel 1949 da genitori italiani.
Si forma artisticamente negli anni sessanta quando Buenos Aires, prima della dittatura militare che avrebbe spazzato via idee e persone, era la capitale culturale dell’America Latina attraverso le grandi mostre internazionali sulla Pop Art che lasceranno un forte segno sul suo lavoro a venire e i primi “happenings” all’ ”Istituto de Arte Contemporaneo di Tella” in stretta collaborazione col Guggenheim Award di New York.
Consegue la laurea in Architettura nel 1975 anno in cui si trasferisce in Italia assieme a moglie e figlia.
La sua ricerca più recente si basa sul concetto dello “spazio – tempo parallelo” caro a Philip Dick e che ha prodotto mostre sia in Italia che all’estero in spazi pubblici e in gallerie private.
Il recupero della propria infanzia, il ricordo della scuola, del cibo e degli amici del cuore, le automobili lungamente sognate, le radio e i televisori sono presenti sia in “57 Golden Hawk” , video installazione presentata a Locarno nell’ambito di “Kunsthalle “ passando per “Gulliver” , la “new town” in miniatura corredata da un modellino di auto Studebaker, vettura feticcio per l’artista che in “Alice” , salotto e sala da pranzo in scala ridotta presentata al Castello di Giarole (Al).
In “musica per radio silenziose” installazione multimediale che l’artista costruisce a partire da materiali eterogenei quali legno, policarbonato, stoffa, tappi di bibite, tasselli di legno e guarnizioni di gomma, ci rimanda all’idea di “impossibilità” con le radio, mute, strumenti di diffusione della musica e dell’informazione, stravolgendone radicalmente la funzione.
Radio come oggetti alieni provenienti da un mondo alienato, parenti stretti del “Truman show” e di “Blade Runner” in salsa pop.
Crosa fa sua la frase di Wang Pho, pittore alla corte dell’Imperatore della Cina in un racconto breve di Marguerite Yourcenar: “ non sono tanto interessato alle cose quanto all’immagine delle cose”.