Doctrina Amoris
“Ogni problema ha tre soluzioni: la mia soluzione, la tua soluzione e la soluzione giusta.” Se due particelle microscopiche interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo con una certa modalità, e poi vengono separate, non si possono più descrivere come due particelle distinte, ma in qualche modo “condividono” alcune proprietà e quello che accade a una di loro continua a influenzare l’altra, ma solo fino a quando restano isolate. Nel momento in cui le due particelle interagiscono con l’ambiente esterno, ridiventano due particelle indipendenti.
Questa brevemente la Doctrina Amoris, la formula dell’amore elaborata nel 1928 dal matematico inglese Paul Dirac, che ha voluto vedere in un’equazione di fisica quantistica la definizione di un rapporto amoroso. In sintesi, quello che accade a due persone che si incontrano e si innamorano, anche se la vita le allontana, è che continueranno ad avere l’uno qualcosa dell’altra. Questo è, in parte, il senso dell’ultimo lavoro di Federica Cogo dal titolo Doctrina Amoris, in mostra dal 15 dicembre presso il Museo Nuova Era di Bari.
La dimensione del racconto intimo è la componente fondamentale del lavoro della giovane artista, che dal 2006 conduce un progetto complesso sugli spazi del vivere domestico e le loro distopie, creando un gioco di ruoli in cui ogni persona coinvolta sperimenta limiti e condizionamenti, dando spazio a nuovi racconti personali.
Così accade nella serie dei tavoli già presentata per Domestic Landscape (2016, Museo Cavoti e Ars and Art Gallery, Galatina) che tutto hanno perso della loro funzione domestica per assumerne una installativa /performativa, con uno sviluppo ulteriore nella trasposizione / rappresentazione del suo talamo vuoto nella serie dei materassi: posati per terra, sono nudi testimoni di una scena che lo spettatore dovrà ricostruire attraverso dettagli da decifrare e in una serie di indizi fuorvianti. In maniera evocativa e coerente con il suo linguaggio, l’artista, confermando una pratica che considera l’arte come mezzo d’indagine di sé, riesce a veicolare con leggerezza metafore sentimentali ed esistenziali dell’uomo di oggi.
Katia Olivieri
Comunicato Stampa
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