Le immagini proposte sono parte di un progetto più ampio dedicato allo spazio dell’abitare inteso non come status e tanto meno come dimensione della cura e dell’arredo ma piuttosto connesso al costruire e al pensarlo poeticamente secondo il famoso verso di Hörderlin “pieno di merito ma poeticamente abita l’uomo sulla terra”.
La fotografia diventa una modalità del pensiero cum figuris.
In questa mostra ,pur nei limiti di un allestimento lineare classico, l’autore tenta perciò di articolare alcune forme possibili di testualità visiva che rendano conto di un habitat in atto attraverso varie declinazioni dello spazio fisico che lo hanno “abitato “ poeticamente nei suoi percorsi.
Gli ingressi, i varchi, i muri e finestre, i bunker, i cubicola del riposo e del piacere, le camere dei motel, rocce e teloni sono soltanto alcune verifiche di questa mappatura che dovrà essere organizzata poi in una scomposta e asimmetrica struttura a raggiera.
Il rapporto di prossimità, perciò, non è tanto adesione o complicità con l’abitare stanziale quanto il tentativo di avvicinarsi e allontanarsi continuamente dai limiti e dai confini segnati del già visto e del già costruito. “Noi accettiamo la realtà del mondo così come si presenta, è molto semplice” afferma Christof, il supremo creatore del Truman Show, ma in uno spazio già saturo di simulacri dove sarà possibile praticare la poiesis ?
Comunicato Stampa
IT | EN