Federica Gonnelli
Federica Gonnelli (Firenze, 1981) frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Vive e lavora al confine tra Firenze e Prato, dove dal giugno 2011 apre “InCUBOAzione”.
Dal 2001 espone in mostre personali, collettive e concorsi. Nel 2006 consegue la laurea, con tesi dal titolo “L’Arte & L’Abito”. Dal 2007 fa parte del collettivo artistico “Arts Factory” per il quale, in qualità di artista, si occupa della progettazione e realizzazione di video, installazioni e videoinstallazioni. Del collettivo fanno parte la fondatrice Adriana Maria Soldini, narratrice d’arte e curatrice e Francesca Del Moro, poetessa e traduttrice. Nel 2013 consegue la specializzazione in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi, con tesi dal titolo “Videoinstallazioni tra Corpo-Spazio-Tempo”.
Dal 2015 partecipa alle residenze d’artista presso: Mola di Bari – Fondazione Pino Pascali, Cosenza – The BoCs, Castelbottaccio (CB) – Vis a Vis Fuoriluogo 19, Vimercate (MB) – V_Air Museo Must, San Sperate (CA) – Future Frontiers, Zumpano (CS) – Terraē Museo Mae, Palagiano (TA) – Z.N.S. Via Murat Art Container 2° Piano Art Residence e Omegna (VB) – Cartografia sensibile, CARS: Cusio Artist Residency Space. Pratica, quella della residenza, che acquista una particolare importanza per la crescita personale e artistica di Federica.
Dal 2023 è accademica d’onore dell’Accademia delle Arti del Disegno.
La ricerca di Federica ruota attorno a tre capisaldi: corpo, spazio e tempo da cui si sviluppano rispettivamente le riflessioni circa identità, confini e memoria. Il confine è un protagonista costante delle sue opere, mediante l’utilizzo del velo d’organza e della fotografia a doppia esposizione, attuando una ricerca al limite tra le discipline delle arti visive. Non si tratta di semplici supporti o scelte tecniche, ma di determinanti mezzi che concorrono nel significato dell’opera. Ogni doppia esposizione, come ogni velo, mostra qualcosa, ma allo stesso tempo impone uno slancio agli osservatori per scoprire cosa cela dietro, oltre. Il suo lavoro permette una molteplice stratificazione di materiali e di interpretazioni ciascuna delle quali finisce per supporne un’altra, così che non possa mai dirsi completamente esaurita la lettura. Il senso dell’opera d’arte, è nella stratificazione di trasparenze e deve lasciarsi attraversare.
Tra le ultime partecipazioni si segnalano nel 2023: “La cura di sé”, Sincresis, Empoli (FI), a cura di Alessandra Scappini, “Uguale Emmecidue – Contaminazione tra Arte e Luce”, Spazio Luce, Scandicci (FI), a cura di Rosanna Tempestini Frizzi, “Vis à Vis”, Spazio Zero arte contemporanea, Casalguidi (PT), a cura di Laura Monaldi, “Premio Casciaro 2022”, Palazzo Rizzelli, Ortelle (LE), “Essenziale”, Il Quartiere, Saluzzo (CU), a cura di Francesca Canfora, “Indeterminate States 05”, Galeria de artă Drossu, Iași (Romania), a cura di Andrei Alecsandru Pantea, “100X100 Piccolo Formato”, Sincresis, Empoli (FI), a cura di Alessandra Scappini e Spela Zidar, “Kaleidoskop”, Frauen Museum, Wiesbaden (Germania), a cura di Maria Elisa Quiaro; nel 2022: “Nelle Rapide”, Laboratorio 13 – Spazio d’Arte, Firenze, a cura di Rosanna Tempestini Frizzi, “L’orma che vedi è la mia”, Rosy Boa, Arezzo, a cura di Matilde Puleo, “What does indifference mean?”, Casa Natale di Antonio Gramsci, Ales (OR), a cura di Margaret Sgarra, “Mirrors”, Saletta Campolmi, Prato, a cura di Alberto Desirò, “La Carta Canta”, Museo di san Domenico, Prato, a cura di Archivio Carlo Palli.
Le sue opere sono presenti in molte collezioni pubbliche e private nazionali e internazionali.