Opening > sabato 11 maggio ore 18,30
Finissage > 6 giugno 2019
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Another Day è il racconto di un’intensa giornata vissuta tra individualità e alterità, consapevolezza e inconscio, realtà e metafisica. Lunga una vita, la giornata ideale prospettata da Basso diviene la cornice entro cui si inquadrano in successione, simili a frame, svariati episodi, o meglio, memorie di essi. Vicende reali, plausibili o semplicemente impossibili, gli episodi narrati combinano sogno e ricordo, confermando le linee d’indagine predilette dall’artista. Anche il mezzo è quello consueto, il ricamo, adottato nel 2014 e via via perfezionato per farne strumento d’analisi essenziale e poetico insieme. Un medium che ha sapore antico ma che nella levità del tracciato e nella brevità della forma riesce a farsi lucido testimone del presente. A Bari, nella nuova personale di Basso, la quarta in ordine di tempo dopo quelle di Lecce, Roma e Maglie, il ricamo non solo è protagonista ma si rivela in evoluzione. Abbandonata la tela si appropria di superfici inesplorate come in “I Am” in cui un piano di piastre metalliche utili all’identificazione dei militari si trasforma in specchio deformante e perentoria asserzione di esistenza, o in “Agorà” in cui è lo spazio a farsi superficie mentre il filo, superata la bidimensionalità, si fa materia plastica senza però rinunciare ai valori della linea e alle sue peculiarità linguistiche. Pensata in formula site specific per il Museo Nuova Era, questa nuova installazione di Gianfranco Basso, prosegue le propensioni spaziali iniziate dall’artista in “Ànemos” e oggi tramutatesi nei tempi e nei modi, dall’incorporeità alla fisicità. Ad originarla la riflessione dell’artista sul pensiero di Zygmunt Bauman. La società liquida del sociologo polacco è interpretata da Basso come una folla spaesata e urlante, colta nella tragica presa di coscienza delle sofferenze del vivere. Una piazza ricreata da sagome nere, una moltitudine indistinta da cui si elevano poche figure, forse leader, eroi o nuovi tiranni, non è dato saperlo. All’omologazione, alla perdita del singolo nel molteplice, Basso contrappone l’esaltazione dell’individualità, forte e prevaricatrice, ma anche sognante ed evocativa, quella degli artisti e dei liberi pensatori, che dai ricordi sanno trarre la poesia, sublimandola nel racconto di una giornata speciale, di una vita speciale.
Carmelo Cipriani
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Comunicato Stampa
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